Nella prima fase della crisi del Coronavirus anche in Italia il commercio elettronico è esploso come conseguenza del suo indispensabile ruolo di servizio. Ma, come i Big Data confermano, è una corsa appena cominciata.
Il 10 marzo 2020 in Italia hanno chiuso (quasi) tutti i punti vendita. La conseguenza diretta è stato lo spostamento degli acquisti verso l’E-Commerce. Per l’Italia questa quarantena è stato il momento di un primo e violento recupero di un gap importante verso gli altri Paesi Europei.
L’E-Commerce in Italia prima e dopo il lockdown
L’E-Commerce valeva infatti da noi nel 2019 soltanto il 7,3% del fatturato a sell-out totale. Pochissimo se paragonato con paesi vicini e per certi versi simili come UK (dove la penetrazione era già al 20%) e Olanda (23%).
Questo gap vale da solo una crescita da x2 a x3 della penetrazione dell’E-Commerce sul totale delle vendite in Italia. Ci si può aspettare che dal 7% di penetrazione del 2019 si vada a raggiungere nei prossimi trimestri livelli tra il 15% e il 20%, quelli di tutti gli altri paesi importanti e simili a noi. E un primo e inequivocabile punto a favore di una crescita appena cominciata.
Il periodo di boom della “Fase 1” sarà seguito da un trend più regolare ma sicuramente non da un violento stop. Guardando ai consumatori la scelta del canale E-Commerce ha coinvolto il 100% della popolazione attiva nel mese di quarantena.
I Big Data rivelano il trend di crescita dell'E-Commerce
Ma il perché questa rincorsa sia appena cominciata lo dicono inequivocabilmente i Big Data. Da un lato, l’E-Commerce ha raddoppiato il suo peso nel periodo di quarantena in quanto si sono registrati il doppio degli acquisti online in Italia, e anche oltre, in dipendenza delle categorie.Un buon esempio dei ritmi importanti ma anche diversificati di questa crescita viene dai trend a volume di Amazon che si possono leggere attraverso i tool interni di XChannel.
Per avere una visione più ampia e di lungo respiro, però, occorre tornare ai comportamenti dei consumatori. Su Google, per esempio le query di ricerca legate alla “spesa online” sono cresciute di 11 volte, secondo i dati elaborati da XChannel.
Il confronto tra i big-data di Google e la crescita sul pari periodo delle vendite di Amazon (+38% quelle registrate da Revolut) e degli ordini di AliExpress (+103%) dice allora che l’onda lunga delle intenzioni d’acquisto e del conseguente mutamento dei comportamenti dei consumatori deve ancora arrivare.
CONCLUSIONI
Il mutamento che stiamo vivendo in diretta ha due caratteristiche importanti che hanno preso forma quantitativa e definita:
Possiamo cioè trarre la conclusione che quello che stiamo vivendo non è né un cambiamento che riguarda le marche né un cambiamento che riguarda le insegne. Stiamo vivendo un mutamento epocale che riguarda i consumatori. Una rivoluzione che ci farà arrivare a un nuovo status quo distributivo, al retail 5.0.
L’impatto sarà molto più strategico di quello che oggi si può anche soltanto immaginare. Sarà strutturale, sconvolgente e di lungo periodo, ma anche innovativo e per il meglio.