Il redazionale che L'Eco di Bergamo ha dedicato a Fermo!Point

Acquisti on line

C’è una start up per l’ultimo miglio

Fermo!Point è entrata nell’Incubatore d’impresa

L’idea: consegne in negozi per chi è fuori casa

Un anno e mezzo di lavoro, ora pronti a partire

MATTEO SPINI - FOTO ZANCHI

Piattaforme informatiche ok, motori di ricerca pure, servizi di pagamento idem. Ma le consegne? Il bollettino medico dell’e-commerce dice che c’è un tallone d’Achille anche in un mondo in totale espansione, che solo nel 2013 ha fatto segnare uno sviluppo del 18%. Per superare l’ultimo scoglio, ecco un’idea tutta bergamasca, con un progetto che ha vinto il bando della Camera di commercio di Bergamo, entrando nell’Incubatore d’impresa di Bergamo Sviluppo.

Si chiama Fermo! Point, con tanto di punto esclamativo, e si propone di colmare quello che è l’ultimo vuoto nel mondo del commercio elettronico, almeno in Italia: un sito internet attraverso il quale mettere a disposizione un ampio numero di siti fisici a cui far consegnare i propri acquisti on line. Voglio comprare qualcosa in rete ma non sono mai in casa? Ora come ora devo inserire il mio indirizzo, lo spedizioniere non mi trova, fa un paio di tentativi e poi io sono obbligato a raggiungere personalmente la sede, in orari prestabiliti. Tutto piuttosto scomodo. Sarebbe meglio utilizzare la scorciatoia del fermoposta, anzi del «Fermo!Point»: in questo modo, l’oggetto acquistato verrà recapitato in un luogo da me scelto tra una serie di possibilità (tutti i negozi convenzionati, da cartolerie a tabaccherie fino ad edicole e agenzie viaggi: a giugno, secondo le previsioni di Luisi, dovrebbero essere circa seicento, a fine 2015 quasi tremila) e lo potrò andare a ritirare appena possibile, subito dopo avere ricevuto un sms e una email di avvenuta consegna. Idea non ancora diffusa ad ampio raggio in Italia, realtà all’estero (specie in Stati Uniti, Australia e Inghilterra), quella del click and collect, che permette di comprare su internet anche a chi, per lavoro, è spesso fuori casa.

«Si tratta di un servizio accessorio al recapito per l’ultimo miglio: è la parte più complicata delle consegne, sia dal punto di vista dell’utente che del corriere. L’idea è pionieristica ed è nata un anno e mezzo fa: poi è stato un lavoro ininterrotto», spiega Alberto Luisi, quarant’anni, bergamasco, deus ex machina del progetto. Il servizio, anticipa l’ideatore, riguarderà tutta Italia e sarà disponibile da giugno. In una prima fase sarà necessario acquistare un ticket, che darà la possibilità di abilitare un diverso luogo di consegna.

«Si potrà anche specificare un negozio lontano dalla propria città, qualora l’interessato si trovi in vacanza. Riguardo il prezzo, alla lunga, si abbasserà perché gli stessi e-merchant si accorgeranno che questo tipo di consegne ridurrà costi e tempi, anche per loro», continua Luisi. Ma perché il progetto sia completo bisognerà aspettare settembre, con la seconda fase, quella che nelle intenzioni renderà tutto più comodo: una serie di siti dedicati all’e-commerce, per ora non si sa ancora quali, aggiungerà un’apposita sezione al suo interno, che aprirà direttamente la finestra di scelta dei punti «Fermo!Point», semplificando la procedura. Ma dove può arrivare una simile idea? Lontano, secondo le parole di Alberto Luisi, che lavora con uno staff di cinque persone, oltre a quindici commercianti sul territorio che hanno aiutato a costruire la rete. Gli obiettivi sono ambiziosi: «Il piano - dice Luisi - prevede di gestire ventimila pacchi nel secondo semestre del 2014, per un fatturato di 238mila euro. Poi, crescere esponenzialmente: quasi un milione e mezzo nel 2015, oltre tre milioni nel 2016, quando vorremmo arrivare a gestire circa 700mila pacchi». E se arriveranno i competitor? «Nessuna preoccupazione - conclude fiducioso -, perché, attraverso questo metodo, l’ecommerce, che nel 2013 in Italia ha mosso 40 milioni di consegne, presto si sarà rinforzato ulteriormente».