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ZARA chiude 1200 negozi e scommette sull’ E-COMMERCE

Data di inserimento: 12/06/2020

BY LASTAMPA.IT

Dopo una perdita di 409 milioni di euro nel primo trimestre, ora il colosso spagnolo dell’abbigliamento investe un miliardo sugli store online. Zara chiuderà 1200 negozi in tutto il mondo, puntando a incrementare le vendite online.

La spagnola Inditex, proprietaria dei marchi Zara, Bershka, Pull & Bear e Massimo Dutti assorbirà tra i 1000 e i 1200 negozi, principalmente i più piccoli: le chiusure saranno soprattutto in Asia e in Europa. Il totale passerà così dagli attuali 7412 a 6700 – 6900 dopo la riorganizzazione, che prevede anche l'apertura di 450 nuovi punti vendita.

 

LA CRISI

Inditex, uno dei maggiori produttori di abbigliamento al mondo, è stata duramente colpita dalla pandemia, con vendite in calo del 44% a 3,3 miliardi di euro tra il primo febbraio e il 30 aprile, primo trimestre dell'anno finanziario. La società ha registrato una perdita netta di 409 milioni di euro nel primo trimestre. A maggio il fatturato totale è diminuito del 51%, un dato nemmeno così negativo considerato il periodo di confinamento per la pandemia, che ha costretto l’azienda a chiudere il 90% dei suoi negozi nel mondo. Quasi un quarto dei negozi è rimasto serrato fino all'8 giugno, ma la crescita del canale online ha compensato in parte il crollo delle vendite. L’E-Commerce è aumentato del 50% rispetto all'anno precedente nel corso del trimestre e del 95% rispetto all'aprile 2019

 

UNA STRATEGIA GIÀ PREVISTA

Ma già nel 2019 il colosso spagnolo del retail aveva chiuso più negozi di quanti ne avesse aperti. Il dato, inizialmente negativo per un'azienda che fin dalla sua fondazione aveva puntato tutto sui negozi nei centri commerciali e nelle strade più accorsate, si presta ora a una seconda lettura: l'ecommerce era già diventato strategico per il futuro di Inditex. Che oggi annuncia investimenti per un miliardo di euro sull’ecommerce, con l'obiettivo di ricavare dalle vendite online il 25% del fatturato dell'azienda entro il 2022: qui lo scontro è soprattutto con concorrenti come H&M e Uniqlo. 

Altri 1,7 miliardi di euro saranno investiti nei negozi, che diventeranno soprattutto centri di distribuzione e serviranno a smaltire le scorte di magazzino e per il ritiro degli acquisti online. In questo modo Inditex dovrebbe riuscire ad affrontare meglio anche il ridotto afflusso di pubblico nei punti vendita dopo le riaperture, inevitabile con l'uso obbligatorio delle mascherine, la limitazione della capacità nei negozi e l'obbligo della distanza di sicurezza tra i clienti.

 

GLI ALTRI

Catene di rivenditori molto popolari in tutto il mondo sono state costrette a ripensare il loro modelli di business durante la pandemia. Nel Regno Unito, ad esempio, i marchi di moda Monsoon Accessorize e Quiz chiuderanno i punti vendita, con centinaia di posti di lavoro persi. In Italia il primo concorrente di Zara, la svedese H&M, ha annunciato la chiusura di otto negozi, da Milano a Bari.

 

ZARA SI AFFIDA AI ROBOT PER IL RITIRO VENDITE ONLINE IN NEGOZIO

E in generale, negli Usa gli esperti del settore stimano che il coronavirus accelererà la fine dei mall, i grandi centri commerciali: 500 dei 1000 attualmente attivi saranno chiusi o completamente trasformati tra due anni. Prima della pandemia, erano stimate 300 chiusure entro il 2030.

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