Secondo un’indagine EY in Italia nel 2018 sono stati investiti circa 170 milioni di euro in tecnologie per il retail e la cifra crescerà nel 2019 perché si sono visti gli effetti positivi sui margini. Ecco come cambierà il customer journey e la gestione dei punti vendita automatizzando le attività ripetitive dei negozi
Immaginiamo insieme il futuro, un futuro non troppo lontano, il 2020. Un futuro in cui i retailer riescono a sfruttare a pieno i vantaggi dell’automazione processiva e industriale, in cui riescono ad integrare le informazioni in maniera fluida nei processi decisionali, e in cui riescono a garantire un’esperienza di acquisto al consumatore che risulti “calda” e socialmente ingaggiante. Un futuro in cui retail e intelligenza artificiale si incontrino con successo.
Il consumatore moderno, che chiameremo Anna, entra in un negozio di abbigliamento. Squilla il cellulare, è arrivato un messaggio. Il messaggio dice che per lei è disponibile una nuova linea di abbigliamento, totalmente personalizzata con le sue taglie ed il suo fitting, che lei può ulteriormente personalizzare con scritte/colori/disegni di sua scelta. Anna si reca nel reparto e scannerizza il codice a barre arrivato con il messaggio; si attiva un ologramma “misuratore”, chiamato dalla casa produttrice “Anita”, che invita Anna a posizionarsi al centro di un fascio di luce per prenderle le misure.
Una volta prese le misure su uno schermo digitale compare in 3D il rendering della linea, totalmente personalizzabile: Anna sceglie i colori, il patchwork, alcune scritte che la rappresentano, controlla il prezzo finale, e paga direttamente sullo schermo con la sua carta contactless.
Nel reparto però ci sono degli addetti. Uno di loro, Roberto, riceve sul suo palmare l’informazione dell’acquisto di Anna e si dirige verso di lei, per parlarle. “Cosa ne pensi della nuova linea e dei nostri nuovi prodotti?” Roberto istaura una connessione “emotiva” con Anna, e le fa capire che è lì per aiutarla a scegliere meglio i suoi prodotti, e magari cercare insieme nuovi abbinamenti per la linea personalizzata.
Quando Anna va via un “segnalatore” registra i minuti che ha trascorso nel negozio, quanto ci ha messo ad effettuare l’acquisto e quali sono stati i suoi principali problemi. Manda questa informazione ad un server centrale, che storicizza tutti i dati e lancia specifiche elaborazioni. Ogni mattina un algoritmo automatico analizza le informazioni, e segnala al brand manager e a tutti gli store manager cosa deve essere fatto per migliorare la conversione e, quindi, il numero di scontrini emessi.
Robotail è la semplificazione della vita del retailer
La tecnologia, l’intelligenza artificiale, l’automazione sono ormai parte della quotidianità del retail. Il 40% delle attività svolte nei negozi sono ripetitive, e quindi possono essere automatizzate. I dati raccolti dai retailer sono analizzabili nel dettaglio per trarre informazioni preziose su consumatori, strategie di prezzo ed assortimento, politiche commerciali di apertura. E la cosa ancora più interessante è che tutte queste analisi possono essere automatizzate, e si possono creare simulazioni interattive per prendere decisioni.
Robotail è, quindi, semplificazione della vita del retailer, e generazione di idee e decisioni concrete che possono rendere l’esperienza di acquisto più interessante, pragmatica ed utile per il consumatore.
Robotail, 170 milioni di investimenti in Italia nel 2018
In Italia, secondo un’intervista effettuata da EY, su un campione rappresentativo di imprese nel retail, sono stati effettuati circa 170 milioni di euro di investimenti in “Robotail” nel corso del 2018, e questo numero è aumentato di circa il 60% rispetto allo scorso anno. Per il 2019 le imprese hanno a budget quasi 200 milioni di euro di spesa, forti anche dei risultati operativi visibili sul conto economico in termini di incremento di margine (quasi il +12% dichiarato dagli intervistati).
A questo numero devono essere poi aggiunti gli investimenti in automazione industriale della filiera produttiva e logistica, stimati da EY in circa 300 milioni di euro nel 2019, che sono stati fortemente incentivati dai programmi di Industria 4.0 promossi dal MISE e attuati attraverso le opportunità di iper ammortamento degli investimenti effettuati.
Programmi ambiziosi, quindi, che portano valore a tutto l’ecosistema del retail. Unico limite e rischio: le normative sulla privacy, particolarmente stringenti in Europa. La gestione delle informazioni, e l’automazione dei processi con informazioni sensibili, deve essere fatta con piena consapevolezza dei rischi normativi in maniera di privacy, in modo da evitare o eventualmente limitare sanzioni che possono raggiungere anche il 4% del fatturato complessivo dell’azienda.
economyup.it - Marco Grieco