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Italia, è (davvero) la volta dell’e-commerce?

Data di inserimento: 25/01/2016

Il 2016 potrebbe essere ricordato in Italia come l’anno del commercio elettronico. Se ne parla da tempo, ma questa potrebbe essere la volta buona: secondo uno studio di Confesercenti, il trend di crescita degli e-commerce nel nostro Paese è sostanziale e nel 2016 porterà alla creazione di 16mila nuovi negozi on line (+165% su base annua).

 

Numeri impensabili sino a qualche tempo fa, anche se in assoluto inferiori a quelli dei primi mercati europei di settore (Regno Unito, Germania e Francia). La soglia critica dei 50mila shop digitali dovrebbe essere raggiunta nel 2025, portando l’Italia tra le potenze delle vendite via internet. In questa fase di transizione è fondamentale supportare l’apertura degli e-commerce con strutture e servizi specializzati, per migliorarne l’efficienza e la resa, dando all’utente un’esperienza di acquisto pratica, sicura e competitiva.

 

Logistica, distribuzione, consegne e qualità tecnica dei portali diventano quindi centrali per la definizione delle attività di vendita on line e addirittura per il successo dell’intero settore. Le infrastrutture aiuteranno (almeno si spera) anche a una più equa diffusione degli e-commerce in tutta Italia. Più della metà degli shop attivi ha infatti sede in Lombardia e Lazio, con Campania, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Toscana a spartirsi il resto della torta. Idee imprenditoriali, web e servizi devono saldarsi al meglio per completare la svolta digitale del commercio.

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