Secondo l’Eurobarometro pubblicato in questi giorni dalla Commissione europea, l’Italia è ancora poco avvezza al commercio online. Dall’indagine semestrale risulta infatti che le politiche digitali di Bruxelles convincono il 49% degli italiani, ma che sono ancora troppo poche le risorse dedicate dalle imprese al settore delle vendite via web.
L’e-commerce, secondo l’Ue, può rappresentare il trampolino per il definitivo rilancio dell’economia continentale e italiana dopo la crisi dell’ultimo decennio, ma servono immediatamente interventi strutturali, logistici e di innovazione per incrementare la presenza di negozi digitali e renderli efficienti.
Il miglioramento della qualità delle connessioni, dei sistemi di stoccaggio, distribuzione e consegna delle merci, delle interazioni con app e servizi esclusivi per i clienti sono i nodi focali su cui concentrarsi nell’immediato futuro, insieme all’alfabetizzazione degli imprenditori nostrani, che restano diffidenti rispetto alle potenzialità del mezzo (enormi).
Insomma, una consegna e un servizio organizzativo senza sbavature, insieme a un buon piano per la vendita via internet, possono cambiare in meglio la vita di un imprenditore.